sabato 17 settembre 2016

LE PIETRE VERDI di Peppe Murro

Da qui è fuggito ogni dio.
Quanti degli uomini hanno vinto, dietro di sé hanno lasciato le ossa bianche ed urlanti degli sconfitti: nessuna pietà ha accompagnato il silenzio di queste cime,  le rocce squadrate,  i viali tesi al cielo vicino; nessun silenzio verrà mai spezzato.
Abbiamo visto sangue e sudore, e il grido muto dei rassegnati, la gioia breve della festa e il ballo del flauto andino.
E poi l'Inca e dopo di lui gli uomini di ferro venuti dal mare, coi loro cuori di pietra e le parole di musica e vento.
Fu ancora sangue e sudore, e il vento che spazzava via il sole dalle nostre case di pietra verde;  il vento, a sorvegliare i morti con le sue carezze di dimenticanza.
Poi, lentamente, il silenzio, sceso piano, come folate di nubi dalle cime fino all'ultima valle.
 Non ci fu altro suono che la frustata delle piogge o la carezza della primavera.
Restiamo solo noi, stesi prudenti sulle pietre e sul muschio a rubare il sole coi nostri occhi verdi di ramarro, a guardare negli occhi altri occhi curiosi e attenti di ramarro.

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