mercoledì 4 dicembre 2019

SAGGEZZA ANTICA di Paolo Secondini

“Impara l’arte e mettila da parte!”
A sentirle pronunciare da mio nonno, quelle parole – quando il loro significato non mi era ancora chiaro – sembravano quasi uno scioglilingua o, anche, una breve composizione poetica in rima baciata.
 “Impara l’arte e mettila da parte!”
Quante volte ho ascoltato quella frase!
E sempre dalla bocca del nonno, la cui espressione, nel proferirla, era di grande serietà, e solenne il tono della voce. Allora intuivo che stesse dicendo qualcosa di importante.
Spesso, dopo aver sillabato quelle parole, egli scuoteva un istante la testa, come per annuire, sicuramente, a qualcuno di cui, all’improvviso, l’immagine fosse affiorata alla sua mente.
Certe volte, invece, lo sentivo borbottare:
Tempi duri! Tempi difficili!”
E subito dopo, come al solito:
Impara l’arte e mettila da parte!”
Chissà perché, in quel momento, ripensavo alla vita lavorativa di mio nonno: garzone di cordaio ad Atina, suo paese natale, negli anni della giovinezza; operaio in una fabbrica di stoffe a Utica, nello Stato di New York; attore di teatro, per un breve periodo di tempo, su palcoscenici di piccoli paesi.
Ripensavo, anche, alla sua drammatica esperienza di combattente nel primo conflitto mondiale: fante sul fronte francese; alla sua successiva attività di pittore di paesaggi, figure umane e animali, grazie alla quale, affrescando pareti di locali pubblici e case private, o semplicemente dipingendo piccole tele o tavole di compensato riusciva a guadagnare il bastante per vivere dignitosamente.
“Impara l’arte e mettila da parte!”
Un giorno, d’un tratto – ero ancora un ragazzo –, il senso di quelle parole, tante volte ascoltate, mi fu chiaro, perfettamente intelligibile.
«Già!» mi dissi. «Impara l’arte e mettila da parte, per poterla esercitare quand’è necessario e, soprattutto, per dar senso e decoro alla propria vita.»
 

 

 

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